Si è concluso venerdì scorso il XVII Congresso dell’Associazione Brasiliana dei Professori di Italiano (ABPI), tenutosi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro dal 23 al 27 ottobre.
Il Congresso (che si riunisce a cadenza biennale) è stato organizzato in collaborazione con l’Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ), l’Università di San Paolo (USP), l’Università del Paraná (UFPR) e l’Università degli Studi di Salerno, e gli Istituti Italiani di Cultura di Rio de Janeiro e San Paolo e l’Ambasciata d’Italia a Brasilia.
Contemporaneamente, si è tenuto anche l’XI Incontro Internazionale degli Studi Italiani e la VI Giornata di Italianistica dell’America Latina.
Il tema del Congresso (occasione in cui sono stati ricordati i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello e i 70 anni dalla morte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa) è stato “Transiti, migrazioni e circolazioni: l’Italia e l’italiano in movimento”: una settimana di conferenze, seminari e workshop per riflettere sulla lingua italiana, la sua evoluzione e i metodi didattici utilizzati per il suo insegnamento, cui hanno partecipato più di 170 iscritti tra docenti e studenti. Il tema del Congresso è quanto mai attuale, e riprende quanto affermato lo scorso anno dal Presidente della Repubblica Mattarella in occasione degli Stati Generali della Lingua Italiana, quando il Presidente definì l’italiano una lingua viva, sempre in movimento ed in continua evoluzione. Ma l’italiano è anche la lingua dell’accoglienza e del contatto, una lingua che mantiene la tradizione pur aprendosi all’altro, in un Paese di incontri e possibilità come oggi è l’Italia. Una lingua che consente, seppur minoritaria, l’accesso a settori di eccellenza della vita culturale ed economica, dalla moda al design passando per la gastronomia.
L’ABPI è stata creata nel 1980 per favorire il confronto tra professori e ricercatori attivi nell’aria di italianistica. Dalla sua fondazione promuove le attività di italianistica in Brasile con l’intento di coltivare e sviluppare il dialogo culturale tra Italia e Brasile. Ancora oggi rappresenta l’unico foro brasiliano dedicato esclusivamente agli studi di italianistica, con l’intento di favorire quel contatto tra ricercatori, professori e studenti necessario per un continuo aggiornamento su metodi di insegnamento, tecniche di traduzione e produzione di materiali didattici.