In occasione della conferenza di presentazione dell’opera “Dante 700 anni: gli occhi di Beatrice” del 20 ottobre, l’Ambasciata d’Italia a Brasilia ha offerto ai partecipanti una selezione di canzoni della diciottenne musicista indigena Eriya Luiza Pinhanta. Come Dante cammina attraverso i tre regni ultraterreni della “Divina Commedia”, così le canzoni di Eriya trascendono il piano fisico e si addentrano nella spiritualità ultraterrena del popolo Yawanawa cui appartiene.
Originaria dello stato di Acre (nord-ovest del Brasile), l’artista ha incantato la platea con quattro composizioni il cui significato è affidato alle parole della stessa Eriya: “Kene pairu” – “Sui riflessi di forme, colori e movimenti. Le cose buone che si diffondono negli spazi della terra”, “Sinã vaishu” – “Portali incantati nel mondo della Spiritualità Yawanawa. Il mondo che si apre a tutti gli eventi”, “Taru dê” – “Lasciando le cose buone come l’amore, il rispetto, l’uguaglianza nei luoghi e tra le persone” e “Yawa ramini” – “Una canzone che racconta il processo di trasformazione delle persone in animali. La ricerca della propria guida spirituale, nel caso del popolo Yawanawa, il pecari-cinghiale”.
Alla sua passione per la musica e l’arte Eriya accompagna l’attivismo in favore delle giovani donne indigene dell’Acre, tramite l’Organizzazione Sitoakore, e per le questioni climatiche, su cui ha già avuto modo di confrontarsi con altri giovani brasiliani in occasione dell’incontro organizzato in Ambasciata alla vigilia degli eventi “Youth4Climate” e Pre-CoP 26 di Milano, preparatori della Conferenza dell’ONU sul clima di Glasgow, ove si recherà nell’ambito del progetto Ministero dell’ambiente – UNDP brasiliani.