La guerra di disinformazione condotta dal Cremlino fa parte di un tentativo di minare la solidarietà internazionale e il sostegno all’Ucraina
I nostri Paesi, insieme al Brasile e alla comunità internazionale, piangono la perdita di vite innocenti e lo sfollamento forzato di milioni di persone causato dall’invasione non provocata, ingiusta e illegale dell’Ucraina da parte della Russia. L’invasione viola il diritto internazionale e minaccia l’ordine globale basato su regole che ha contribuito a preservare la pace in Europa e altrove sin dalla Seconda Guerra Mondiale.
Come i nostri Paesi, il Brasile ha condannato l’invasione della Russia all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E, come molti di noi, il Brasile sta fornendo sostegno umanitario all’Ucraina e offre un rifugio sicuro agli ucraini che hanno dovuto fuggire dalle loro case.
Mentre l’Ucraina lotta per difendersi dalla guerra di aggressione della Russia, la comunità internazionale si trova a combattere una guerra di disinformazione condotta dalla Russia. Questo fa parte del tentativo del Cremlino di minare la solidarietà internazionale e il sostegno all’Ucraina.
La guerra della Russia danneggia tutti noi
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia colpisce tutti. Il mondo intero si trova ad affrontare interruzioni della catena di approvvigionamento e dolorosi aumenti dei prezzi di cibo e benzina. Il Brasile è particolarmente colpito dal rischio di carenza di fertilizzanti. Eppure il governo russo sta cercando di convincere il mondo di non essere responsabile di nulla di tutto ciò.
Ma è la Russia che sta bombardando i campi e le scorte di grano, impedendo i raccolti di grano e mais. È la Russia che sta bloccando i porti e paralizzando la capacità dell’Ucraina di esportare cibo, causando potenziali carenze alimentari. È la Russia che sta costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case bombardando città e villaggi. Se la Russia si ritirerà dall’Ucraina, molte delle interruzioni nella fornitura di cibo e beni essenziali si dissolveranno.
Le sanzioni imposte dalla comunità internazionale sono state appropriate e necessarie – non includono cibo o fertilizzanti. Le sanzioni colpiscono i leader politici e militari russi, gli oligarchi e i propagandisti, non il popolo russo. Se il diritto internazionale ha un significato, le élite russe non possono violarlo impunemente; devono pagare un prezzo.
La propaganda grossolana va vista per quello che è
La Russia sta usando bugie per giustificare l’invasione, sostenendo che l’Ucraina è governata da nazisti che hanno commesso atrocità contro l’etnia russa. Ma non è stata in grado di fornire alcuna prova di queste presunte atrocità. La verità è che l’ultima volta che l’Ucraina ha sperimentato l’uso di razzi e artiglieria pesante per colpire e terrorizzare i civili è stato quando è stata invasa dai veri nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
La Russia sta cercando di sviare la colpa per le violazioni dei diritti umani di cui è accusata, su cui sta indagando il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Nega ogni responsabilità per i massacri e gli stupri a Bucha e altrove, per l’attacco aereo sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk che ospitava donne e bambini e per gli oltre 10.000 civili uccisi a Mariupol. Ma sappiamo tutti dove sta la verità.
Dobbiamo riconoscere dove sta la responsabilità
Come noi, il Brasile crede nei principi delle Nazioni Unite: i diritti umani e l’indipendenza degli Stati sovrani devono essere rispettati, le controversie devono essere risolte pacificamente e il potere militare non deve schiacciare il diritto morale. Abbiamo tutti un interesse comune a difendere lo Stato di diritto in Ucraina e a respingere i tentativi della Russia di incolpare gli altri per le conseguenze della sua aggressione.
Firmato dai seguenti ambasciatori:
Australia – Incaricato d’Affari. Grant Morrison
Austria – Amb. Stefan Scholz
Belgio – Amb. Patrick Herman
Bulgaria – Amb. Bojidara Sartchadjieva
Canada – Amb. Jennifer May
Cipro – Amb. Evagoras Vryonides
Croazia – Amb. Ranko Vilovic
Danimarca – Amb. Nicolai Prytz
Estonia – Amb. Mart Tarmak
Finlandia – Amb. Jouko Johannes Leinonen
Francia – Amb. Brigitte Collet
Germania – Amb. Heiko Thoms
Giappone – Amb. Teiji Hayashi
Grecia – Amb. Ioannis Tzovas Mourouzis
Irlanda – Amb. Séan Hoy
Italia – Amb. Francesco Azzarello
Lettonia – Amb. Alda Vanaga
Lituania – Console Vytautas Umbrasas
Lussemburgo – Incaricato d’Affari Charles Schmit
Malta – Amb. Giovanni Aquilina
Norvegia – Amb. Odd Magne Ruud
Nuova Zelanda – Amb. Richard John Prendergast
Paesi Bassi – Amb. André Driessen
Polonia – Amb. Jakub Tadeusz Skiba
Portogallo – Amb. Luís Filipe Melo e Faro Ramos
Regno Unito – Incaricata d’Affari Melanie Hopkins
Repubblica Ceca – Amb. Sandra Lang Linkensederová
Romania – Amb. Monica-Mihaela Ştirbu
Slovacchia – Amb. Milan Zachar
Slovenia – Amb. Gorazd Renčelj
Spagna – Amb. Fernando García Casas
Stati Uniti – Incaricato d’affari Douglas Anthony Koneff
Svezia – Incaricato d’Affari Wolter Anders
Unione Europea – Amb. Ignacio Ybáñez