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“Crediamo ai fatti sulla guerra in Ucraina, non alla disinformazione” – articolo pubblicato il 30 maggio 2022 su Estadão

La guerra di disinformazione condotta dal Cremlino fa parte di un tentativo di minare la solidarietà internazionale e il sostegno all’Ucraina

I nostri Paesi, insieme al Brasile e alla comunità internazionale, piangono la perdita di vite innocenti e lo sfollamento forzato di milioni di persone causato dall’invasione non provocata, ingiusta e illegale dell’Ucraina da parte della Russia. L’invasione viola il diritto internazionale e minaccia l’ordine globale basato su regole che ha contribuito a preservare la pace in Europa e altrove sin dalla Seconda Guerra Mondiale.

Come i nostri Paesi, il Brasile ha condannato l’invasione della Russia all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E, come molti di noi, il Brasile sta fornendo sostegno umanitario all’Ucraina e offre un rifugio sicuro agli ucraini che hanno dovuto fuggire dalle loro case.

Mentre l’Ucraina lotta per difendersi dalla guerra di aggressione della Russia, la comunità internazionale si trova a combattere una guerra di disinformazione condotta dalla Russia. Questo fa parte del tentativo del Cremlino di minare la solidarietà internazionale e il sostegno all’Ucraina.

 

La guerra della Russia danneggia tutti noi

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia colpisce tutti. Il mondo intero si trova ad affrontare interruzioni della catena di approvvigionamento e dolorosi aumenti dei prezzi di cibo e benzina. Il Brasile è particolarmente colpito dal rischio di carenza di fertilizzanti. Eppure il governo russo sta cercando di convincere il mondo di non essere responsabile di nulla di tutto ciò.

Ma è la Russia che sta bombardando i campi e le scorte di grano, impedendo i raccolti di grano e mais. È la Russia che sta bloccando i porti e paralizzando la capacità dell’Ucraina di esportare cibo, causando potenziali carenze alimentari. È la Russia che sta costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case bombardando città e villaggi. Se la Russia si ritirerà dall’Ucraina, molte delle interruzioni nella fornitura di cibo e beni essenziali si dissolveranno.

Le sanzioni imposte dalla comunità internazionale sono state appropriate e necessarie – non includono cibo o fertilizzanti. Le sanzioni colpiscono i leader politici e militari russi, gli oligarchi e i propagandisti, non il popolo russo. Se il diritto internazionale ha un significato, le élite russe non possono violarlo impunemente; devono pagare un prezzo.

 

La propaganda grossolana va vista per quello che è

La Russia sta usando bugie per giustificare l’invasione, sostenendo che l’Ucraina è governata da nazisti che hanno commesso atrocità contro l’etnia russa. Ma non è stata in grado di fornire alcuna prova di queste presunte atrocità. La verità è che l’ultima volta che l’Ucraina ha sperimentato l’uso di razzi e artiglieria pesante per colpire e terrorizzare i civili è stato quando è stata invasa dai veri nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Russia sta cercando di sviare la colpa per le violazioni dei diritti umani di cui è accusata, su cui sta indagando il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Nega ogni responsabilità per i massacri e gli stupri a Bucha e altrove, per l’attacco aereo sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk che ospitava donne e bambini e per gli oltre 10.000 civili uccisi a Mariupol. Ma sappiamo tutti dove sta la verità.

 

Dobbiamo riconoscere dove sta la responsabilità

Come noi, il Brasile crede nei principi delle Nazioni Unite: i diritti umani e l’indipendenza degli Stati sovrani devono essere rispettati, le controversie devono essere risolte pacificamente e il potere militare non deve schiacciare il diritto morale. Abbiamo tutti un interesse comune a difendere lo Stato di diritto in Ucraina e a respingere i tentativi della Russia di incolpare gli altri per le conseguenze della sua aggressione.

 

Firmato dai seguenti ambasciatori:

Australia – Incaricato d’Affari. Grant Morrison

Austria – Amb. Stefan Scholz

Belgio – Amb. Patrick Herman

Bulgaria – Amb. Bojidara Sartchadjieva

Canada – Amb. Jennifer May

Cipro – Amb. Evagoras Vryonides

Croazia – Amb. Ranko Vilovic

Danimarca – Amb. Nicolai Prytz

Estonia – Amb. Mart Tarmak

Finlandia – Amb. Jouko Johannes Leinonen

Francia – Amb. Brigitte Collet

Germania – Amb. Heiko Thoms

Giappone – Amb. Teiji Hayashi

Grecia – Amb. Ioannis Tzovas Mourouzis

Irlanda – Amb. Séan Hoy

Italia – Amb. Francesco Azzarello

Lettonia – Amb. Alda Vanaga

Lituania – Console Vytautas Umbrasas

Lussemburgo – Incaricato d’Affari Charles Schmit

Malta – Amb. Giovanni Aquilina

Norvegia – Amb. Odd Magne Ruud

Nuova Zelanda – Amb. Richard John Prendergast

Paesi Bassi – Amb. André Driessen

Polonia – Amb. Jakub Tadeusz Skiba

Portogallo – Amb. Luís Filipe Melo e Faro Ramos

Regno Unito – Incaricata d’Affari Melanie Hopkins

Repubblica Ceca – Amb. Sandra Lang Linkensederová

Romania – Amb. Monica-Mihaela Ştirbu

Slovacchia – Amb. Milan Zachar

Slovenia – Amb. Gorazd Renčelj

Spagna – Amb. Fernando García Casas

Stati Uniti – Incaricato d’affari Douglas Anthony Koneff

Svezia – Incaricato d’Affari Wolter Anders

Unione Europea – Amb. Ignacio Ybáñez

 

Estadão – https://www.estadao.com.br/internacional/acreditamos-nos-fatos-sobre-a-guerra-na-ucrania-nao-na-desinformacao-leia-artigo-de-35-diplomatas/